“Conversazioni Pedagogiche – educazione e dintorni” – Rubrica a cura di Enrico Longo – puntata n.1 “Il significato dell’educazione” – Video di Mauro Longo
“Conversazioni Pedagogiche – educazione e dintorni” – Rubrica a cura di Enrico Longo – puntata n.1 “Il significato dell’educazione” – Video di Mauro Longo
Galatone (Le) – 30 maggio 2014 – Sala Consiliare – Convegno “Associazioni Sportive dilettantistiche, disciplina fiscale e aspetti civilistici” – Interventi di Giuseppe Ienuso (Delegato Comunale CONI), Maria Rosaria Bianco (Consulente Fiscale CONI Lecce), Livio Nisi (Sindaco di Galatone) e Aurelio Colazzo (Assessore allo Sport) – Video di Mauro Longo
LA POSTILLA N. 192
La lezione del voto
Non intendo aggiungere le mie analisi allo straripante chiacchiericcio dei critici di professione e dei tanti aspiranti stregoni. Soltanto qualche piccola considerazione, fatta sottovoce e in tutta umiltà. Nella speranza che possa tornare utile a qualcuno.
Ogni risultato elettorale ha una sua logica e una valida giustificazione. I numeri sono numeri e dicono sempre la verità. Mettono a nudo pregi e difetti, scelte giuste o sbagliate, e offrono utili ammaestramenti. A chi sa e vuole leggerli.
I numeri dicono che ha vinto il PD, che ha offerto il lato migliore di sé, fatto, almeno all’apparenza, di democrazia interna, unità e omogeneità della proposta politica. Ha vinto il governo, impegnato in un programma di riforme coerente con la situazione reale e le attese dei cittadini. E ha vinto Renzi, che in seno all’uno e all’altro ha saputo tenere dritta la barra, superando ostacoli e difficoltà che venivano a prodursi in quantità industriale. Ci hanno provato in tanti a mettergli i bastoni tra le ruote, nulla però ha scalfito l’azione decisa e chiara del leader, che ha saputo esorcizzare le flebili voci degli avversari interni, sobillati forse dal burattinaio di sempre, e indovinare le strategie giuste per fronteggiare la minacciosa onda grillina, che aveva travolto il timido patetico Bersani. “Grillo va sfidato e non implorato”, diceva, e contro il turpiloquio gridato e inconcludente non poteva non risultare vincente la strategia del parlar chiaro e diretto, indicando problemi e prospettando soluzioni.
Ecco la prima lezione che deve risultare chiara. Non basta gridare, insultare, demolire l’avversario. La gente è stanca di tutto questo, e tale stanchezza è particolarmente pesante in un periodo in cui la crisi ha i connotati concreti della povertà, della difficoltà di affrontare la sfida della sopravvivenza. La fame e la sofferenza sono cose serie; non avere neppure il minimo da offrire ai figli sa di dramma e non spinge certamente alla risata. Ha sbagliato tutto Grillo che, accecato dall’arroganza e dalla supponenza, ha ritenuto addirittura di adombrare purghe e marce su Roma, e si è troppo illuso per le folle che riempivano le piazze. L’avanspettacolo dura lo spazio di una sera e non paga sul piano elettorale. La gente pretende concretezza e tempestività delle risposte, quelle che ha ritenuto di ritrovare nelle promesse e nelle azioni del primo ministro. Se Renzi saprà passare dalle parole ai fatti, dando attuazione al programma di riforme, anche per la forza ricevuta dal consenso elettorale, sicuramente farà i suoi e i nostri interessi.
Non ha capito la lezione, almeno a giudicare dalle prime mosse, il partito di Berlusconi, che si muove tra dietrologia e clamorosi errori strategici. La prima ragione della sconfitta, secondo tanti dei devoti scudieri, sarebbe stata l’assenza del leader dalle liste, cosa che avallerebbe le pretese dinastiche, ultimamente accantonate, e poi l’ingratitudine di Alfano, colpevole di chissà quali colpe e non della legittima aspirazione di far parte di un partito finalmente adulto e democratico al suo interno.
Puntare sull’intelligenza di Salvini per ricoagulare il centrodestra e sugli industriali del nord per creare lavoro: queste le prime ipotesi per il rilancio. Ripartire dal Nord e dalla Lega, separatista e ladrona, per un progetto che evidentemente vedrebbe il Sud relegato a semplice serbatoio di voti. Con buona pace del pallido Fitto, che di voti ne prende regolarmente a vagonate per andarli a consegnare a persone che della sua terra non sanno che farsene. Deve darsi una mossa, Fitto, non può restare grigio gregario e servo ubbidiente dei diktat di un leader sconfitto e superato. Non può accettare che tengano le redini del partito persone come la Gelmini, che sembra avere la virtù di distruggere tutto quello che tocca, com’è accaduto con la scuola pubblica, o come l’inconsistente Toti, giornalista, capacissimo nel prendere appunti: ordini e direttive del capo indiscusso. La politica non è solo vetrina, non semplice attesa che qualcuno riconosca i meriti e paghi il giusto. Prenda, invece, le redini del centrodestra meridionale e vada avanti con programmi, coraggio e decisione. E altrettanto, dall’altra parte, faccia Emiliano di fronte a eventuali incertezze del Governo nei confronti dei problemi delle nostre terre. Due leader, due partiti e un unico progetto. Il Sud non può attendere oltre, deve acquisire il coraggio della volontà e delle idee per essere protagonista della sua storia e di quella del Paese.
Ebbro di soddisfazione per l’eclatante risultato del sei per cento, Salvini preparerebbe la marcia al Sud e in Sicilia. A far che risulta oggettivamente incomprensibile. Probabilmente ha chiare in testa le idee, questo signore, ed è sicuramente abile se è riuscito a coprire le incredibili ruberie e malefatte dei “lumbard” e ripresentare la sua Lega come luogo di virtuose educande. Esportare le nobili ideologie e i programmi della sua squallida combriccola? Proporci di collaborare nel respingere con violenza gli immigrati, uscire dall’Europa, prestare i nostri territori quali discariche delle industrie del nord, offrire le nostre coste alle sonde e alle tubazioni per gasdotti e diavolerie di ogni genere, disseminare i campi di pale eoliche e di pannelli fotovoltaici? Conosce poco o nulla delle nostre terre, il Salvini, del nostro mare, della bellezza e varietà del paesaggio; conosce ancor meno della nostra storia, dell’arte e della cultura. Inviterei a preparargli l’accoglienza che merita a questo signore: potrebbe risultargli utile per vedere più chiaro in politica e nella vita.
Un’Europa incompiuta, egemonizzata dalla Germania e centrata sulle logiche del “fiscal compact” non poteva pretendere risposte diverse da quelle uscite dalle urne. Sinora dell’Europa abbiamo conosciuto soltanto gli effetti peggiori: il dimezzamento del potere d’acquisto di stipendi e salari, i limiti imposti all’agricoltura e alla produzione di latte, le continue penalità per nostre mancanze organizzative, la solitudine di fronte ai flussi immigratori. Spiegabili dunque e consequenziali, il successo degli euroscettici e l’avanzare dei nazionalismi.
Strane alleanze dunque in nome della fine dell’U.E. e della moneta unica: Grillo, che strilla e non sa che vuole, stringe alleanza con Farage, il leader dell’UKIP, che dal 1993 insegue l’unico chiaro obiettivo di vedere il regno Unito fuori dall’Europa; Salvini, autonomista e indipendentista, stringe un patto d’acciaio con la nazionalista Le Pen. Insomma di tutto e di più per risolvere le difficoltà dei popoli. “Basta Europa” è lo slogan di successo, non lo sforzo comune di recuperare e realizzare il sogno dei padri fondatori, dei vari Adenauer, De Gasperi, Schuman, Churchill, Bech, Spinelli, che videro nell’Europa Unita l’unico strumento di pace duratura e di benessere.
Più Europa e non la sua fine è invece la soluzione auspicabile, far funzionare meglio gli organismi e centrare l’attenzione sui popoli, sui bisogni reali della gente, sul lavoro, la salute, l’istruzione, la solidarietà. Troppo poco si è parlato di queste cose nei dibattiti e nei comizi, e tante banalità sono state veicolate attraverso i manifesti. Ho molto apprezzato, invece, le parole di Casilli, in entrambi i comizi, fatti prima e dopo le votazioni, per aver sottolineato il valore ideale dell’idea federativa, che ha assicurato decenni di pace e che promette un futuro di sviluppo e di benessere, se gli stati membri, che hanno importanza e ruolo, sapranno dare la svolta verso forme più significative di integrazione.
Le votazioni europee dicono qualcosa anche in merito alla situazione politica della nostra cittadina. I partiti che sostengono la maggioranza escono fortemente ridimensionati; quelli del centrosinistra, invece, raccolgono un importante successo. Sapranno, gli uni e gli altri, interpretare correttamente i risultati e assumere le decisioni più opportune? Nisi può fare spallucce o deve responsabilmente interrogarsi su tutto quanto fatto sinora? E a sinistra ci si limiterà a invitare il sindaco a farsi da parte o si cercheranno altre più comprensive strategie? Queste le osservazioni che mi vengono spontanee.
Il centrosinistra deve dare solido fondamento al successo ottenuto perseguendo la via già intrapresa dell’unità, della vicinanza alla gente e della concretezza dei programmi. Il PD, in particolare, deve decisamente puntare sui giovani e rinunciare definitivamente ai tradizionali bizantinismi, fatti di saccenteria e di volontà di spaccare il capello in quattro. Si muore anche di democrazia, se questa viene interpretata come necessità di dire comunque qualcosa di diverso e di dover programmaticamente dissentire. I giovani di SEL, da parte loro, vadano avanti secondo i programmi e le azioni che li vedono da qualche tempo significativi protagonisti della vita politica e sociale.
Nisi non può far finta che niente sia successo. I numeri, come detto, non sbagliano e raccontano, senz’ombra di dubbio, di una maggioranza che non è più maggioranza. Dove si è sbagliato, se si è sbagliato, e dove intervenire per recuperare il consenso?
Potrei dire, di passaggio, che Nisi dovrebbe forse prestare maggiore attenzione alle critiche oneste più che contare sui facili panegirici dei fedelissimi. Nessuno può ignorare le tante cose fatte dalla sua giunta, sulle quali mi sono più volte fermato nelle precedenti postille, ma la sensibilità della gente è colpita, in questo periodo di crisi, soprattutto dalle cose non fatte o dagli errori nelle scelte. Tasse, assistenza, ambiente sono le critiche ricorrenti, contro le quali il sindaco si è accoratamente difeso in un recente comunicato, risultato evidentemente non convincente.
E allora che fare? Seguire la provocazione dell’opposizione e tirare i remi in barca? Direi proprio di no: c’è tempo e spazio per rimediare. Suggerirei, invece, di lanciare una capillare campagna di ascolto e operare di conseguenza. Ricercare ogni occasione per stare più vicino alla gente, individuarne i più intimi bisogni, condividerne meglio difficoltà e ansie e fare di tutto per alleviarne il peso concentrando sull’assistenza e la solidarietà ogni possibile risorsa. Astenersi dalle tentazioni dell’apparire, che generano più critiche che consensi e che non lasciano traccia nel tempo. Prendere a cuore i problemi ambientali e agire con coraggio e determinazione senz’attendere che siano gli altri ad assumersi le responsabilità. Marciare tra la gente e con la gente contro ogni tentativo di attentare alla bellezza e alla salute del territorio. E non trascurare di procedere costantemente a una severa autocritica sulla propria azione di governo, avendo quale parametro unico di riferimento l’interesse immediato dei cittadini e le prospettive di sviluppo del territorio. Ciò detto, mi fermo qui, credo di aver detto abbastanza.
Enrico Longo
Lecce,28 maggio 2014.
Oggetto: A GABRIELLA LEGNO IL PREMIO INTERNAZIONALE “Oslo Città del Nobel 2014” – L’artista leccese sarà pure insignita della Gran Nomina di Accademica – Dioscuro d’Oro 2014.
Ancora un importante e significativo premio internazionale per la pittrice leccese Gabriella Legno. L’Accademia Internazionale dei Dioscuri le ha conferito il Gran Premio Oslo Città del Nobel 2014.
Il riconoscimento, consistente in una prestigiosa Targa, unitamente alla Pergamena, le sarà consegnato ufficialmente a Roma, durante un’apposita manifestazione il giorno 31 maggio 2014, alle ore 16:00, presso il Centro Congressi dell’Hotel Hermitage, alla presenza di rappresentanti dell’Ambasciata norvegese, di critivi d’arte, operatori culturali, personaggi dello Spettacolo e delle Autorità.
Alcune opere dell’artista salentina sono state esposte ad Oslo nel mese di maggio presso il Centro Congressi dell’Hotel Clarion.
Nell’occasione Gabriella Legno, che ormai da tempo si configura come Ambasciatrice Artistica Salentina in Italia e nel Mondo, riceverà un nuovo, grande riconoscimento alla sua attività artistica, infatti, sarà anche insignita su decisione del Consiglio Direttivo dell’Accademia Internazionale dei Dioscuri, della GRAN NOMINA DI ACCADEMICO – DIOSCURO D’ORO 2014, un prestigioso riconoscimento riservato per quest’anno solo a un ristretto numero di artisti, dieci per l’esattezza, i quali riceveranno una targa con una pergamena, che premia la loro attività nel mondo dell’arte e della pittura.
Colore e spiritualità nell’arte di Gabriella Legno ( http://www.gabriellalegno.it ) sono un tutt’uno. La pittura dell’artista salentina è, infatti, manifestazione della sua anima, delle sue idee, della sua energia, dei suoi sentimenti. Attraverso il suo stile inconfondibile e le delicate ma incisive cromie da cui traspare un’intensa energia, ella svela e rivela il messaggio dell’amore universale.
Gabriella Legno lavora principalmente con l’acquerello che richiede una manualità e una maestria del tutto particolari, non assimilabili ad altre tecniche pittoriche. Lirismo ed armonia permeano i suoi dipinti dando vita a composizioni riccamente cromatiche dove i toni iridescenti ed eterei si espandono creando un’atmosfera di pura spiritualità che coinvolge i sensi, il cuore e l’anima.
Galatone (Le) – 27 maggio 2014 – Piazza San Sebastiano – Comizio di ringraziamento de Partito Democratico per le Elezioni Europee 2014 – Interventi di Flavio Filoni, Stefano Minerva e Cosimo Casilli – Video di Mauro Longo
Panorama di Castro Marina (Le) – Foto di Vanessa Chirivì
Galatone (Le) – 17 maggio 2014 – Associazione Pro Loco – Presentazione del Romanzo ” Il Barone Contro ” di Raffaele Vescera (prefazione di Pino Aprile) – Intervista con l’autore a cura di Mauro Longo – Audio e foto a cura di Vanessa Chirivì
Album Fotografico a cura di Vanessa Chirivì:
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.587412688033195.1073741853.557386517702479&type=3
Galatone (Le) – maggio 2014 – Centro Sportivo “Alberto Colitta” – Progetto “Sport a scuola: Per educare attraverso lo sport” tento da “ASD Città di Galatone – sport educazione cultura” nel plesso G. Susanna – Nel video gli interventi di Adele Polo (Dirigente Scolastica Polo 1), Tony Diocleziano (ASD Città di Galatone), Claudio Calò (A.S.D. Podistica TUGLIE) e alcuni momenti dell’attività in pista – Video di Mauro Longo
LA POSTILLA N.191
Sindaco e opposizioni: duello a distanza.
Il bilancio di due anni di amministrazione, ma non solo, perché la stessa operazione è stata già fatta da altri. Chi ha seguito i comunicati delle opposizioni pubblicati sulla pagina fan e sul blog La Postilla, sa bene come Nisi debba togliersi più di un sassolino. Non perde il consueto aplomb, il primo cittadino, ma nella scrupolosa elencazione delle cose fatte o previste risulta evidente come voglia rispondere punto per punto e difendersi dalle critiche, che hanno inteso demolire tutta l’azione della sua Giunta, colpendola peraltro nei punti più importanti e strategici. Sono andati giù duro i tre partiti di centrosinistra, una volta tanto uniti e concordi, e non è stata da meno Rinascita Galatea, come pure il comitato No Centrale, implacabile e puntiglioso nell’azione di monitoraggio e controllo per tutto quanto attenga all’ambiente. Niente va lasciato scoperto, dunque, e nessuna delle cose fatte o da fare può essere trascurata per non lasciare zone franche alla critica. L’elenco diviene così interminabile e i dieci minuti previsti finiscono per risultare inadeguati. E allora, quaranta minuti di un intervento appassionato, e nello stesso tempo sereno, per spiegare come nei primi due anni di attività amministrativa si siano realizzate tante importanti cose e si siano al contempo poste le premesse per ulteriori importanti obiettivi.
Dinanzi a una discreta rappresentanza di quotidiani, fogli locali e webtv il sindaco ribadisce fedeltà al programma identificato sotto l’icastica espressione “La Città del Galateo” e ne elenca gli aspetti, precisa le cose già fatte e quanto resta da fare per realizzare quello che si presenterebbe come il più desiderabile disegno di una città solidale, pulita, ordinata, tesa allo sviluppo e al progresso. Famiglia, lavoro, cultura, ambiente, proprio i punti dei convergenti attacchi nemici, vengono confermati come gli assi di un programma che tende a dare un nuovo volto alla città e alleviare le oggettive difficoltà di tante famiglie. Quaranta minuti, ripeto, di un intervento fitto e senza pause e senza lasciare il campo ad alcuna divagazione. Rimarranno delusi quanti, seguendo il video realizzato da Mauro, attenderanno di sentire dal sindaco parole dure o repliche trancianti. Secondo la sottile strategia, vincente e convincente, di non abdicare alla razionalità e all’equilibrio, riconosce, o finge di riconoscere, l’importanza delle critiche e ringrazia, perché anche da esse sarebbero venuti stimoli giusti e positivi contributi che hanno non poco inciso nella felice soluzione di importanti problemi della città.
Non sono andati per il sottile, come detto, gli oppositori.
“Nessuna progettualità”, denuncia il segretario del PD, soltanto ordinaria amministrazione. La Giunta non prevede e non progetta, si muove soltanto a seguito di critiche e di proteste. Prova ne sia la cattiva gestione di un luogo importante, come il cimitero, lasciato per tanto tempo nell’abbandono, per il quale qualcosa si è mosso soltanto quando le contestazioni dei partiti e dei cittadini rischiavano di andare sopra le righe. E ancora, una fiscalità pesante e in costante aumento, assenza di sensibilità ambientale e di trasparenza nell’azione amministrativa. “Sinistra Ecologia e Libertà” si sofferma particolarmente sulle questioni igienico-ambientali. L’andamento della raccolta differenziata non sarebbe efficiente, deludenti i risultati che non stanno portando alcun beneficio alla popolazione, sulla quale incombe addirittura la minaccia dell’ecotassa che rischia di appesantire ulteriormente il carico fiscale per le famiglie. Il segretario di “Insieme per Galatone” ribadisce l’assenza di progettualità e la vacuità delle iniziative della Giunta Nisi che, a suo dire, strumentalizza ogni cosa al proprio interesse elettoralistico. Prova ne sia che l’unica posta in bilancio che risulta potenziata per il 2014 è quella relativa al contributo alle associazioni e alla promozione delle attività culturali. Dove va precisato, dice Maglio, che le associazioni sono individuate esclusivamente tra quelle politicamente vicine e le attività culturali avrebbero poco di cultura e molto di vacuità e semplice apparire. A conferma dell’accusa di insensibilità per i problemi ambientali rimangono i comportamenti tenuti dal sindaco in occasione delle note vicende della Centrale a Biogas e della megadiscarica di Vignali.
Sul prevalere dell’utilità sulla solidarietà si ferma particolarmente “Rinascita Galatea”, che stigmatizza la mancanza di politiche per la famiglia e la grave disattenzione nei confronti dell’opera socio-culturale delle suore Amigoniane per combattere la dispersione scolastica e l’esclusione sociale. Ancora critiche sui problemi ambientali e sulla mancata messa in sicurezza di importanti luoghi pubblici cittadini, come il palazzo marchesale e il cinema Minerva. Da parte dei comitati ambientalisti, infine, è tutto un susseguirsi di critiche, fatte ancora più insistenti a seguito delle ultime vicende che hanno portato alla scoperta del grave inquinamento che colpisce gran parte del territorio salentino e addirittura i pozzi di comuni molto vicini che danno acqua alle condotte delle civili abitazioni.
Puntuali, come detto, le parole di Nisi che replicano, puntualizzano, tendono a smontare e falsificare. Vengono così richiamati il quoziente famiglia che Rinascita Galatea segnalava tra le proprie proposte non ascoltate, la social card, i tagli alle spese amministrative, le iniziative realizzate o in cantiere per momenti di vera cultura.
Un confronto senza esclusione di colpi, insomma, che non potrà non appassionare il pubblico; un duello a distanza, che è già qualcosa, il primo passo probabilmente verso una dialettica aperta e costante rispettosa del diritto di conoscenza e di partecipazione dei cittadini elettori.
Questa volta, finalmente, il dibattito politico, contrariamente a quanto accadeva in passato, non si è spento con lo spegnersi dei fuochi della campagna elettorale e chi ha perso, anziché gettare la spugna, si interroga sugli errori commessi e sulle ragioni della sconfitta. E compie il dovere essenziale di una democrazia autentica e di una società libera: quello di non dare tregua alla maggioranza, di seguire, controllare, informare. E più ancora, forse, degli stessi partiti sono le associazioni e i comitati implacabili nello stigmatizzare ogni eventuale mancanza degli amministratori sulle materie di propria competenza.
Da tempo auspicavo una tale situazione, più di una volta mi era capitato di fermarmi, nelle varie postille, a incoraggiare una più continua azione politica nelle sezioni dei partiti, a sottolineare l’importanza di una maggiore attenzione delle amministrazioni verso il dovere di informazione e di trasparenza. L’ultimo invito, che risale alla fine dello scorso mese di aprile, ha finalmente avuto un esito felice provocando questo interessante e ricco confronto, in punta di critiche e di repliche, di duri attacchi e puntuali risposte. Due anni di attività amministrativa segnati dal nulla o da importanti risultati? Una Giunta atttiva o incapace?
Ai cittadini la possibilità di rispondere, non solo sulla base ideologica, ma sulla possibilità di delibare i tre documenti del centrosinistra, di Rinascita Galatea e del Sindaco che vanno opportunamente considerati, uno dopo l’altro. Grazie alla nostra pagina fan e al blog i cittadini potranno ascoltare, riascoltare e farsene un’idea.
Da parte mia, per una volta tanto, metto a tacere le pulsioni critiche e mi riservo la parte del giudice neutrale. Non posso però esimermi da due puntualizzazioni, una per parte.
La prima. Non sono riuscito a entrare nella logica del progetto “La Cittàdell’acqua”, tendente a fornire acqua potabilizzata al prezzo di pochi centesimi. Non è compito dell’Acquedotto pugliese” -mi chiedo- assicurare l’acqua potabile o dobbiamo accontentarci che ci fornisca un liquido qualunque, da rendere potabile a nostre spese e a costo di un’ulteriore gabella? I partiti del centrosinistra forse dovrebbero meglio riflettere sulla questione.
La seconda riguarda il sindaco Nisi che finalmente è risultato convincente parlando di Centrali a Biogas. Nel comunicato dichiara che centrali di piccolo taglio sono accettabili per la possibilità che offrono di eliminare i materiali di scarto che si dovrebbero in qualche modo smaltire. Bene, e quando i materiali necessari debbono essere importati o addirittura coltivati, queste centrali rimangono utili? Queste centrali, in verità, sono utilissime se inserite nei circuiti di green economy, caratterizzate da filiere corte e da solidarietà tra le strutture. Come accade in tante zone dell’Emilia e del Veneto. Da noi sarebbero tutta un’altra cosa. L’ennesimo oltraggio, consumato nell’insipienza della politica, per un territorio ormai incapace di soffrirne di altri.
Enrico Longo
Galatone (Le) – 22 maggio 2014 – Conferenza Stampa del Sindaco Livio Nisi in occasione dei due anni dal suo insediamento – Video di Mauro Longo