
“Un CANE e un GATTO” di Antonio Resta
Un CANE e un GATTO
Il cane al gatto:
– Sapessi come sono trattato! La mia padroncina mi procura un cibo speciale, mi fa lo shampoo alle erbe aromatizzate, mi copre con giubbini addirittura firmati, in modo che non abbia a prendere freddo.
Pensa, parla perfino con me. Solo che usa un vocabolario…umano: io non lo capisco, ma le do l’illusione che ascolto e addirittura comprendo tutto quello che mi dice.
Scodinzolo, non so fare altro e lei, sempre la mia padrona, interpreta il movimento della mia coda come un’approvazione al suo discorso.
Peccato che non ha la coda pure lei: ci intenderemmo sicuramente di più, almeno a quel livello.
A conti fatti, debbo aggiungere, comunque, che, più che peccato, è una fortuna perché, se l’avesse pure lei, la coda s’intende, si renderebbe conto del significato, tutt’altro che verbale di quel movimento (forse legittimo definirlo un…ragionamento a coda!).
– E tu, come la ricambi?
– Bah! Le sto vicino, le faccio le coccole e lei me le ricambia, facendole altrettanto calorosamente a me. Dice che sono intelligente: che mi manca solo la parola.
– E tu, gatto, come ti trovi?
– Anch’io posso essere contento, anche se, lo sai benissimo, a motivo del mio carattere diffidente e opportunista, è facile che ci sia e, inutile nasconderlo, c’è qualche incomprensione. Però in certe circostanze, la ricambio con più educazione e gentilezza di quanto non riesca a fare tu. Per esempio, quando, parlando con decenza, faccio i miei bisognini, copro tutto, in modo da non lasciare alcuna traccia: scorbutico, forse, sì, ma maleducato, mai!
– Io, invece, dice il cane, non bado a queste cose.
Quando mi viene, la faccio dappertutto e, tanto meno, mi premuro di coprirla. Pensa un po’, anche allora, la mia padroncina ha modo di elogiarmi: sai che cosa arriva a dire?
Ha fatto una cacca…da cani!
Voglio allargare il problema e approfittare dell’occasione per prendermi (e sarai d’accordo pure tu!) una piccola vendetta nei confronti dell’uomo, per il modo irrispettoso con cui spesso ci tratta.
Dimmi un po’: davanti a un eventuale quesito, su chi, di noi due, potrebbe essere stato l’ispiratore del galateo, l’ interrogativo potrebbe andare incontro a tre soluzioni: più difficile l’attribuzione a me, cane, per i motivi esposti: meno problematica per quanto riguarda te, gatto, essendo nota la tua sensibilità in merito.
Ma, mi sorge spontanea una domanda: non potrebbe o dovrebbe essere un’esclusiva dell’uomo?
L’uomo? purtroppo, proprio l’uomo non vi compare neppure!
Don Antonio Resta
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