Giornata dell’Emigrante 2016

Galatone (Le) – 30 luglio 2016 – Piazza Goldoni – Giornata dell’Emigrante – Memoria, Riconoscimento, Riconoscenza: riflessioni – Interventi di Luigi De Giorgi (Direttore de “Il Galateo”), Don Angelo Corvo, Francesco Bruno (Presidente Associazione “Assomigranti – Galatonesi nel mondo”), Luigi Colazzo (consigliere comunale), Livio Nisi (Sindaco di Galatone) e Gastone Primon (autore del monumento dedicato agli Emigranti Galatonesi) – Video di Mauro Longo

Presentazione del libro “Per ricordare 1915 -1918”

Galatone (Le) – 29 luglio 2016 – Giardino del Palazzo Marchesale – Presentazione del libro “Per ricordare 1915 -1918”, progetto dell’UNITRE di Galatone nel centesimo anniversario della Prima Guerra Mondiale – Interventi di Elio Alba (Presidente UNITRE Galatone), Lorenzo Terragno, Mariantonietta Defina, Dolores Francone e Raffaella Rizzelli – Video di Mauro Longo

Lo sguardo aperto: segni di Misericordia nel Cinema

Galatone (Le) – 28 luglio 2016 – Cine – Arena “Nano Calabrese” – Rassegna Cinematografica Estate 2016 “Lo sguardo aperto: segni di Misericordia nel Cinema” – Presentazione dei films in programma con relativi trailers in occasione dell’Anno Giubilare della Misericordia – Intervento di Maria Lucia Spirito – Video di Mauro Longo

Luna in Giallo Zafferano!

Galatone (Le) – 28 luglio 2016 – Palazzo Marchesale – Lo Zafferano è uno dei prodotti della terra che fa parte della storia di Galatone e dintorni – “Luna_laboratorio rurale” propone un “percorso di comunità”, attraverso il quale recuperare la coltivazione di questa spezia che reca in sè “storia e tradizione” e che nel 1600 rappresentava fonte di ricchezza e di lustro per il nostro centro – Intervento di Fabiana Fassi (Luna_laboratorio rurale) – Video di Mauro Longo

7° Gran Galà della Danza

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Galatone (Le) – 24 luglio 2016 – Piazza SS. Crocifisso – “Magic Dance Academy” della maestra Valentina Mita ha presentato il  “7° Gran Galà della Danza” – Ha condotto la serata: Antonio Settanni – Video di Mauro Longo

La Palude del Capitano

Nardò (Le) – La “Palude del Capitano” alle prime luci dell’alba – Foto copertina di Luciano Greco – Video di Mauro Longo

“Acqua proveniente dal mare ed acqua di falda freatica. Lo specchio de La Palude del Capitano, nella marina Sant’Isidoro di Nardò, accoglie correnti calde e fredde di linfa dolce e salata. Identificata all’interno del Parco Naturale Regionale Porto Selvaggio, nel territorio denominato Terra d’Arneo, la Palude del Capitano sgorga dallo sfrondamento superiore della volta di un’antica caverna, ovvero da una “spunnulata” (sprofondata): una realtà geologica endemica di questo tratto di costa jonica, tipica dei terreni carsici e nota con il nome di doline. 
Con i suoi 516 ha d’estensione ed i ca 268 ha di superficie rimboschita, il Bosco della Palude del Capitano presenta un aspetto paesaggistico molto variegato. Elevata è la sua valenza ambientale. Insolite le sue emergenze vegetali e geomorfologiche. Fiabesca e surreale la sua denominazione. Leggenda narra che un marinaio, stanco della vita di mare, costruì una casetta diroccata lungo le sponde del lago, conosciuta oggi come la Casa del Capitano. Il dondolio dei flutti continui di quella piccola conca d’acqua, facevano da culla al “buon vecchio capitano” donandogli una vita sana e rilassante. La pace e la natura, oggi come allora, qui regnano sovrane, alleggeriscono lo spirito e ritemprano il corpo; mentre radure dal sottobosco vario e rigoglioso, infoltite da essenze come il pino d’aleppo, il pino marittimo, il pino domestico, i cipressi e le tamerici rivelano un climax stabile e mite. Graminacee e piante annuali danno vita a percorsi substeppici e habitat di scogliere pseudo-steppici; il raro vilucchio lineato germoglia pratelli tipici della macchia mediterranea con la presenza di fitti popolamenti di salicornia e limonio endemico salentino. Compaiono anche formazioni di gariga e microfille come le phrygane endemiche, la campanula pugliese, il lentisco, il mirto, l’ofride fior di vespa. Qualche presenza anche del rarissimo spinaporci, specie della lista rossa nazionale. Alcontempo diverse orchidacee protette dalla convenzione CITES come l’ophrys bombyliflora, l’apulica danesch, l’orchis papiloniacea e la serapias lingua e parviflora. L’incontaminato panorama continua a catturare lo sguardo con specie di flora insolita ed inconsueta nel resto d’Italia, nonchè con saltuarie varietà vegetali come la sarcopoterium spinosum.”

(Fonte: http://www.salentomonamour.com)