
Lettera del Sindaco Nisi a Gabellone sull’impianto di compostaggio
Nisi: «L’impianto di compostaggio deve essere fermato»
Il primo cittadino scrive a Gabellone e ad Aprea: «Manca la valutazione del danno alla salute»
«Sull’impianto di compostaggio a cavallo tra Galatone e Galatina, non c’è la valutazione di impatto ambientale che esamini gli effetti sulla salute di una concentrazione così intensa di impianti, in un’area limitata». Non intende arrendersi il sindaco di Galatone, Livio Nisi, nonostante il progetto del nuovo impianto di compostaggio, in località “Le Bruciate”, a Galatina, sia stato approvato nel giorno di San Valentino, a Palazzo dei Celestini. Per questo ha preso carta e penna argomentando, una volta di più, al presidente della Provincia, Antonio Gabellone e al commissario straordinario di Galatina, Guido Aprea, le ragioni del no dell’amministrazione comunale di Galatone.
Nella missiva Nisi sottolinea i dati epidemiologici contenuti nel Report elaborato dal Centro Salute e Ambiente e resi noti a febbraio del 2016. «La salute prima di tutto – afferma il primo cittadino – non come sterile slogan, ma con i fatti. Su questi temi non si scherza e non possono essere oggetto di strumentalizzazione. Al presidente Gabellone ho voluto sottolineare la presenza, sul territorio comunale di Galatone, di ben quattro siti di smaltimento e i dati sull’incidenza del rischio di tumore al polmone che non possono essere tenuti in considerazione solo per fare studi e ricerche sulle cause che li determinano. L’impianto di compostaggio è necessario per chiudere il ciclo dei rifiuti, ma Galatone ha già fatto la sua parte. In ogni caso il nuovo sito dovrebbe accogliere rifiuti aziendali e non domestici di conseguenza la falla nel sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani rimarrà visto che la Regione non ha mai realizzato gli impianti di compostaggio e in più ha penalizzato i comuni con l’ecotassa».
Secondo Nisi «il carico ambientale deve essere oggetto di una oculata programmazione che tenga conto delle norme, ma anche della forte incidenza delle patologie tumorali che possono essere ricondotte a varie forme di inquinamento o alterazione delle matrici ambientali». E snocciola le cifre: «Il Report del Centro Salute Ambiente ha calcolato l’incidenza della patologia tumorale, ma anche il fattore di rischio rispetto all’eventualità di poter contrarre un tumore nel corso della propria vita. Fattore altissimo per i salentini, pari al 26,5 per cento e su questa incidenza pesa in maniera preponderante il carcinoma polmonare con il 19,8 per cento per gli uomini e del 4,2 per cento per le donne. Il Report ha messo in evidenza anche i 385 aborti spontanei legati a cause di inquinamento ambientale».
La palla passa ora al presidente Gabellone che dovrà valutare la richiesta del Comune di Galatone per la riapertura dell’iter autorizzativo e al commissario Aprea che l’amministrazione chiama a sostenere la battaglia per la salute pubblica.
Galatone 16.02.2017
Lo Staff del Sindaco