
BENE COMUNE O SPECULAZIONE POLITICA quando gli argomenti noti e vecchi sono usati solo in modo strumentale
A seguito di distinte istanze di finanziamento, il Ministero dell’Ambiente – nell’ambito del programma per la promozione dell’energia solare – Misura 1 – “Il Sole negli Enti Pubblici” – con Decreto ex DSA/DEC/2009/1444 del 28.10.2009, ammetteva a cofinanziamento (nella misura del 65% della spesa complessiva), i seguenti progetti per la realizzazione di impianti solari termici per gli importi a fianco indicati:
Scuola materna Via Caduti Galatei € 64.934,00
Scuola elementare Via Tunisi € 109.067,20
Scuola Media Via Cadorna € 83.645,40
Scuola elementare e materna Via A. Colitta; € 144.480,00
Scuola elementare e materna , L.go Itria; € 94.820,80
Scuola materna di via S.Nicola Pergoleto € 25.158,80
Uffici comunali di Via Beato Egidio; € 64.934,80
Complesso sportivo polivalente di Via S. Luca € 49.275,20
Piscina e impianto sportivo polivalente di Via S. Luca € 94.820,80
Campo di calcio Via Lecce € 16.882,80
Scuola Media di via S. Luca € 72.549,20
Scuola elementare di via Don Milani € 124.523,70
Detti impianti solari termici venivano finanziati:
• per una quota pari al 65% del costo dell’intervento, al netto del ribasso d’asta, con contributo pubblico;
• per una quota pari al 35% a carico dell’aggiudicatario, con la formula del Finanziamento Tramite Terzi. In particolare, l’appaltatore (Ditta con qualificazione E.S.CO.) provvedeva alla realizzazione di tutte le opere ed all’anticipazione a suo carico delle spese, ripagandosi – relativamente alla quota di spese dallo stesso anticipata – con il risparmio energetico generato dall’installazione dei pannelli solari termici sugli edifici sopra elencati, quantificato in ogni singolo progetto;
A seguito di gara pubblica veniva selezionato il tecnico progettista e direttore dei lavori, Ing. Vitaliano Paletta da Mandatoriccio (CS), tecnico specializzato nel settore degli impianti solari;
Il progetto dell’Ing. Paletta – redatto secondo le linee guida del Ministero – a seguito di valutazione della struttura tecnica ministeriale, veniva positivamente valutato ed ammesso – dal Ministero – a finanziamento, stimando un risparmio energetico annuo di €.75.000,00 (importo corrispondente alla quota annua da pagare alla ditta aggiudicataria ed esecutrice dell’intervento qualificata E.S.CO. (Energy Service Company)). La quota complessiva anticipata a carico dell’appaltatore (come indicato nel Q.E. di ripartizione dei costi) risultava ammontante a complessivi €.526.496,04;
Con deliberazione G.C. n.181 del 28.9.2010 veniva approvato il progetto esecutivo con i singoli quadri economici ivi riportati (riferiti ad ogni singolo impianto) e con il quadro economico complessivo di tutti gli interventi.
A seguito di gara per procedura aperta espletata ai sensi del D.Lgs. 163/06 col criterio dell’offerta del prezzo più basso, con determinazione n. 464 del 10.11.2010, i lavori venivano aggiudicati all’A.T.I. ALFA IMPIANTI s.n.c e E.T. ENGINEERING s.r.l., per il prezzo complessivo di €.1.085.758,40, oltre IVA, corrispondente a:
a) €. 1.054.046,40 al netto del ribasso offerto del 12,00%, sull’importo a base d’asta soggetto a ribasso di €.1.197.780,00;
b) €. 31.712,00 per oneri piano di sicurezza, non soggetto a ribasso.
Il 18/02/2011 veniva firmato il contratto d’appalto (Rep. 03/2011 del 18/02/2011) che all’art.8 prevedeva “la ESCO emetterà a carico dell’Ente appaltante un numero di fatture (relativamente alla quota a carico dell’Ente da rideterminare in seguito al ribasso d’asta), con cadenza semestrale, per un periodo di tempo pari a cinque anni, e con pagamento a 30 (trenta) giorni fine mese dalla data della fattura”;
I lavori iniziavano il 12.11.2010 e si concludevano il 12/07/2011, come certificato dal Direttore dei Lavori, Ing. Vitaliano Paletta;
In data 21/07/2011 detto Direttore dei Lavori emetteva Certificazioni di Regolare Esecuzione per ogni singolo impianto realizzato;
Con D.D. r.s. n.330 del 07/10/2011 e r.g. n. 850 del 18/10/2011 veniva approvato lo Stato finale dei lavori;
Per ogni impianto realizzato, veniva sottoscritto contratto di “Garanzia dei risultati solari” che garantiva l’Amm.ne Com.le – a cura dell’impresa esecutrice – nel raggiungimento della c.d. “soglia minima garantita di contributo solare”, da riscontrare tramite misuratori installati sugli impianti. Con detto contratto – stipulato per ogni singolo impianto il 21/07/2011 – la Ditta esecutrice garantiva componenti e funzionalità per tre anni dalla data di collaudo con esito positivo (21/07/2014). Cosa che puntualmente avvenuta e attestata dall’impresa.
La Giunta Comunale, con deliberazione n. 71 del 23/04/2012 – sulla base della garanzia prodotta dalla ditta esecutrice – stabiliva, senza eccezioni dell’impresa, di prolungare il periodo di restituzione delle suddette somme anticipate dall’impresa stessa, da cinque anni previsti nel contratto d’appalto a sette anni, al fine di prolungare l’ammortamento e pianificare con certezza il costo da sostenere periodicamente, dato indispensabile alla gestione organica del bilancio;
Gli impianti venivano avviati e si provvedeva alla corresponsione all’impresa di quanto ratealmente pattuito.
Tutto ciò fino a Febbraio 2015, quando anche in ragione dell’avvenuta scadenza della garanzia stipulata dall’impresa esecutrice con i contratti suddetti (21/07/2014), l’A.C., avvalendosi delle proprie prerogative di controllo, ha interrotto i pagamenti, conseguentemente ad una propria fase di verifica finalizzata ad accertare eventuali criticità nel funzionamento e valutare aggiustamenti e miglioramenti dell’utilizzo, anche in rapporto alla specificità della destinazione d’uso degli immobili presso i quali sono installati i pannelli (in gran parte scuole), nonché all’effettiva quantificazione di quanto economizzato, considerando la variabile dei costi dell’energia che si è avuta negli anni e la variazione degli andamenti climatici stagionali degli ultimi anni.
Alla luce di tutta questa singolare vicenda, gestita dalle vecchie amministrazioni e – forse – viziata ab initio da una approssimazione politica e progettuale, invece di fare bassa speculazione l’attuale amministrazione sta cercando di evitare ulteriore danno per il comune.
Chi blatera di bene comune dovrebbe sapere che esso si sostanzia nel perseguimento del generale principio di ottimizzazione di un investimento e non nel buttar via il bambino insieme con l’acqua sporca !
Troppo facile trovare le colpe; di Miceli ? Del progettista ? Del ministero? Dell”opposizione? Del dirigente?
Più difficile trovare il modo di risolvere la questione senza danni per il comune.
Il resto è il solito balletto del più bravo e più bello del reame che rigira nel piatto questioni fritte e rifritte senza affrontare il problema di fondo: quale è il bene del paese ?
Ma questa è capacità di governo, sconosciuta a chi specula e non legge neanche le risposte che puntualmente vengono fornite ad ogni più futile e capricciosa richiesta.
Maurizio Pinca
(Assessore al Bilancio)