
La risposta dell’Amministrazione Filoni rende ancora più oscura la vicenda degli impianti solari termici nel Comune di Galatone
Lo stesso assessore Gatto, nell’intervista a Telenorba, ammette che il pagamento delle rate è stato sospeso nel 2015 perché il risparmio non era sufficiente a coprire l’importo della rata. Peccato che se ne siano accorti dopo tre anni, quando i cittadini hanno già sborsato 225.000 €.
L’associazione Galatone Bene Comune non si ritiene minimamente soddisfatta della risposta dell’Amministrazione a firma dell’assessore Gatto e del responsabile del V settore, architetto Bolognese.
Premettendo che la risposta dell’Amministrazione è pervenuta, tramite Poste Italiane, in data 27/12/2017(come risulterà all’Amministrazione dalla ricevuta di ritorno), quanto riportato nella stessa risulta lacunosa, con motivazioni vaghe e prive di qualsiasi fondamento.
Innanzitutto nella Delibera di Giunta n.71 del 23/4/2012 riportata nella risposta (e nella quale si stabiliscono le modalità di rimborso) si omette il fatto che la rata è “soggetta a verifica di monitoraggio e congruità fatta sull’effettivo economizzato”; fatto grave!
L’Amministrazione Miceli e successivamente quella di Nisi pagano nel 2012,2013,2014 e febbraio 2015, senza avere alcun dato su quanto risparmiato; infatti l’associazione Galatone Bene Comune chiede tali dati nel gennaio 2015 e, dopo 7 mesi, l’allora sindaco Nisi, nella seduta consiliare del 19 agosto 2015, dichiara “che la ditta è in difficoltà” nel fornire i dati richiesti e che “ha preso 15 giorni altri di tempo”.
L’Amministrazione Miceli il 21 luglio 2011 sottoscrive un contratto con la ditta esecutrice la quale garantisce, per ogni impianto, componenti e funzionalità per tre anni, fino al 21 luglio 2014.
A fronte di un aumento costante della spesa per il metano negli anni 2013, 2014, e nonostante il contratto scaduto nel 2014, l’Amministrazione non procede ad alcun accertamento di eventuali criticità nel funzionamento degli impianti e addirittura continua a pagare le rate sino a febbraio 2015, e sospende, guarda caso, subito dopo la richiesta dei dati da parte dell’associazione Galatone Bene Comune.
Qualcuno avrebbe dovuto controllare tutto ciò?
Perché nessuno ha proposto una sospensione dei pagamenti visti i risultati negativi del primo anno di funzionamento degli impianti?
Inoltre, le motivazioni fornite nella risposta per giustificare il mancato risparmio energetico, imputandolo alle variabili del costo dell’energia e alla variazione degli andamenti climatici, risultano essere inaccettabili.
Infatti , dalla tabella dell’AEEG (Autorità per l’energia elettrica e gas) risulta che negli anni in questione, in particolare il 2014 e il 2015, il costo del metano diminuisce drasticamente sino a raggiungere il minimo storico nel secondo trimestre del 2016.
Possibile che (pur con l’aumento medio della temperatura dell’atmosfera) le variazione climatiche siano state tali da determinare nel 2014 e 2015, nonostante il calo del costo del metano e gli impianti solari termici, un aumento della spesa per il riscaldamento nelle scuole del 45% , con picchi di oltre il 70% nelle scuole materne e nelle scuole medie ?
Inoltre, nessuna risposta viene fornita su vari aspetti:
- La richiesta dei dati rilevati dai contatori
- La manutenzione degli impianti, se c’è stata e a carico di chi sono stati i costi
- Se gli impianti attualmente funzionino oppure no.
Evidenziata l’assenza di economicità e di efficienza degli impianti, nella lettera si dichiara che l’Ente , cioè il Comune, sta” valutando l’ipotesi di ottimizzare alcuni impianti” senza specificare a carico di chi ricadrebbero i costi degli interventi da effettuare.
Diceva Agatha Christie: «Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova»
Nel nostro caso:
- Già dopo il primo anno di entrata in funzione degli impianti si riscontra un aumento della spesa del metano anziché un risparmio
- Negli anni successivi la spesa aumenta ulteriormente;
- Nel 2015 l’Ammimistrazione Nisi sospende il pagamento delle rate
- L’attuale Amministrazione vuole ottimizzare alcuni impianti
Siamo ben oltre i tre indizi e quindi la prova che qualcosa non funziona.
Dai post di rappresentanti del governo cittadino si legge, inoltre :“ tutta questa singolare vicenda, gestita dalle vecchie amministrazioni e – forse – viziata ab initio da una approssimazione politica e progettuale” ; affermazione che genera ulteriori dubbi su tutta la storia.
Qualcuno vorrebbe mettere da parte le responsabilità e concentrarsi sulla ottimizzazione degli impianti, dimenticando che si sta parlando di denaro pubblico e che i cittadini di Galatone hanno sborsato 225.000 €.
Ma soprattutto i rappresentanti dell’Amministrazione dovrebbero chiarire l’affermazione fatta, tra il sinistro e il minaccioso:
“l’attuale amministrazione sta cercando di evitare ulteriore danno per il comune”.
Nel riconoscere quindi già un precedente danno (altro indizio), se ne prospetta un altro ?!
La solita domanda futile e capricciosa.
GALATONE BENE COMUNE