Il mistero dell’ecocentro comunale di Galatone

Il mistero dell’ecocentro comunale di Galatone (2)

La nuova gestione della differenziata da parte dell’Aro 6 nel comune di Galatone non è stata avviata in maniera ottimale. Il dato circa il tasso di raccolta differenziata (oltre il 60%) non deve trarre in inganno perché sono emerse forti criticità riguardo a quanto contenuto nel capitolato d’appalto.

Sicuramente la più rilevante è rappresentata dalla chiusura dell’ecocentro comunale in zona artigianale.

La nuova gestione della raccolta rifiuti è partita nel mese di gennaio e sin da subito l’ecocentro è stato chiuso. In data 11 febbraio 2019 l’Amministrazione di Galatone comunicava che la chiusura era dovuta “al passaggio di gestione”.

Il 19 marzo l’associazione Galatone Bene Comune, telefonando al numero verde, indicato nella Guida ai Servizi distribuita ai cittadini, per chiedere informazioni circa l’ecocentro, riceveva  come risposta che “l’ecocentro  è chiuso per lavori di adeguamento alla normativa regionale”.

Dopo che all’ingresso dell’ecocentro si sono incominciati ad accumulare rifiuti di ogni genere e che l’associazione Galatone Bene Comune ha iniziato ad evidenziare il disservizio, è comparso, intorno al 23 marzo, un cartello con l’informazione che l’ecocentro era in manutenzione e dove si indicava un numero di telefono a cui chiedere informazioni ( lo stesso riportato nella Guida ai Servizi).

Ad oggi, 19 aprile 2019, l’ecocentro comunale risulta ancora non funzionante, creando notevoli disagi ai cittadini, i quali sono costretti a conferire i rifiuti nei Comuni limitrofi.

Ma oltre al danno, la beffa: nella relazione tecnica presentata dal Comune di Galatone per la formulazione del bando di gara, risulta che “ il costo dell’econcentro, più altri servizi (non meglio specificati) è quantificato in € 65.000”.

Il cittadino sta pagando per un servizio al momento inesistente da circa 4 mesi, cioè un terzo dell’anno, quindi già più di € 20.000.

“L’Amministrazione” a questo punto “dovrebbe quantomeno dichiarare la disponibilità a quantificare il costo del disservizio e sottrarlo alla prossima TARI, oltre a richiedere ogni utile intervento per limitare il danno che ne sta derivando all’ambiente, visto l’alto tasso di rifiuti abbandonati che si riscontra nelle campagne”. Questo quanto dichiarato dall’associazione Galatone Bene Comune.

 

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