RICORDI Diario di guerra e di prigionia

Galatone (Le) – 23 luglio 2020 – Atrio Palazzo Marchesale – L’Associazione Culturale “G. Inguscio” ha organizzato la presentazione del libro “RICORDI Diario di guerra e di prigionia” di Francesco Martello Capitano dei Granatieri di Sardegna – Hanno Conversato con Teresa Gatto (curatrice del libro): Flavio Filoni (Sindaco di Galatone), Enrico Longo (Direttore de “La Postilla”) e Mario Mennonna (storico) – Video di Mauro Longo

Aldo Moro nella Storia d’Italia, attualità di uno statista ‘senza eredi’

Nardò (Le) – OASI TABOR (Località Cenate) – 26 luglio 2019 – La Pro Loco Nardò e Terra d’Arneo ha organizzato il convegno dal titolo “Aldo Moro nella Storia d’Italia, attualità di uno statista ‘senza eredi’ “ – saluti di Daniele Parisi (OASI TABOR Nardò), relatore Mario Nanni (giornalista parlamentare), dialoga con il relatore Enrico Longo (Dirigente Scolastico e Direttore de “La Postilla”) e modera Carlo Longo (Dirigente Scolastico e Presidente Pro Loco Nardò e Terra d’Arneo) – Video di Mauro Longo

Mostra 4 novembre “I Galatonesi in guerra” – Scuola Secondaria di Primo Grado “A. De Ferrariis”

Galatone (Le) – 8 novembre 2018 – Scuola Secondaria di Primo Grado “A. De Ferrariis” dell’I.C. Polo 1 – Mostra 4 novembre “I Galatonesi in guerra” – Classi Terze – Docenti di storia: Sandra Portalatini , Sara De Matteis  e Giuseppe Gatto  e Crocifisso Aloisi (Consigliere Comunale)- Intervento di Adele Polo (Dirigente Scolastica Polo 1) – Video di Mauro Longo

4 Novembre: La Storia vista da un Quartiere

4 Novembre La Storia vista da un Quartiere

4 Novembre La Storia vista da un Quartiere

II 4 novembre 1918 terminava il 1° conflitto mondiale – la Grande Guerra – un evento che ha segnato in modo profondo e indelebile l’inizio del ’90​0 e che ha determinato radicali mutamenti politici e sociali.

La data, che celebra la fine vittoriosa della guerra, commemora la firma dell’armistizio con l’Impero austro-ungarico ed è divenuta la giornata dedicata alle Forze Armate.

In questa giornata s’intende ricordare indistintamente, tutti coloro che, anche giovanissimi, hanno donato e sacrificato la vita per un ideale di Patria e di attaccamento al dovere, valori immutati nel tempo, per i militari di allora e quelli di oggi.

In ogni caso, il 4 novembre si celebrano per questo la giornata dell’Unità Nazionale (per l’annessione di Trento e Trieste al Regno d’Italia che non va confusa con l’anniversario dell’Unità d’Italia del 17 marzo) e la giornata delle Forze Armate, poiché quei giorni del 1918 vennero dedicati alle onoranze funebri dei propri cari – in Italia e in Europa – per commemorare i soldati morti in guerra.

La giornata di commemorazione venne ufficialmente designata la mattina del 4 novembre 1921 quando con i massimi onori nazionali venne tumulata la salma del Milite Ignoto nel corso della più importante e partecipata cerimonia dell’Italia Unita.

La festività del 4 novembre fu istituita nel 1919 ed è durata fino al 1976, di fatto è stata l’unica festa nazionale Italiana che sia stata celebrata prima, durante e dopo il fascismo.

Dal 1977, dopo una riforma del calendario volta ad aumentare i giorni lavorativi, si cominciò a festeggiare la giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate nella prima domenica di novembre, poi negli anni Ottanta e Novanta l’importanza della festa diminuì progressivamente, rispetto agli anni precedenti in cui era stata oggetto di discussioni, polemiche e lotte politiche.

Oggi, nonostante il ripristino della festa della Repubblica del 2 giugno, dal 2001, grazie all’allora Presidente Carlo Azeglio Ciampi, la festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate del 4 novembre ha ritrovato nuovo significato pur rimanendo in secondo piano nonostante il grande valore morale che essa ha sempre rivestito.

In questo 2018, durante il quale tra l’altro sono stati variamente ricordati i cent’anni dalla fine della Prima Guerra Mondiale, ricorrevano anche i 25 anni dalla morte del nostro concittadino Carabiniere M.O.V.M. (Medaglia d’Oro al Valor Militare “alla Memoria”) Giovanni DE GIORGI, al quale il Comitato di Quartiere Fulcignano è particolarmente legato per l’intitolazione a Lui dedicata della più conosciuta Piazza del Rione San Luca Fulcignano, spesso nota anche come “Piazzetta San Luca”.

Probabilmente non è casuale la scelta di questo luogo, fatta proprio nella zona da sempre simbolo della periferia più lontana, trascurata, dimenticata, difficile e disagiata di Galatone.

Quel giovane carabiniere che sacrificò la sua vita a pochi giorni dal suo ventitreesimo compleanno è stato insignito del massimo riconoscimento al Valore Militare con la seguente motivazione:

DE GIORGI Giovanni

Carabiniere M.O.V.M. nato a Galatone (LE) il 19 giugno 1970.

“con grande coraggio e determinazione, benché libero dal servizio affrontava due malviventi armati in fuga dopo una rapina. Sebbene gravemente ferito da numerosi colpi esplosigli contro fulmineamente, prima di accasciarsi esanime al suolo, reagiva con la propria arma unitamente a due commilitoni.

La pronta e risoluta reazione di fuoco determinava il decesso di uno dei malfattori ed il ferimento dell’altro, subito tratto in arresto. L’operazione si concludeva con la cattura di altri due complici, il recupero della refurtiva ed il sequestro delle armi. Fulgido esempio di elette virtù militari e di altissimo senso del dovere spinto fino all’estremo sacrificio.” Cesa (CE), 15 giugno 1993.

Alla sua memoria sono intitolate, dal 26 febbraio 2008, la Caserma sede del Comando Stazione Carabinieri di Gricignano di Aversa (CE) e dal 31 marzo 2010, la Caserma sede del Comando Stazione Carabinieri di Ruffano (LE).

La portata di un gesto come quello di Giovanni DE GIORGI dovrebbe essere un valido spunto di riflessione a tutte le generazioni per l’esempio di lealtà, fermezza, coraggio, decisione e professionalità, doti sicuramente non comuni per qualsiasi ragazzo ventitreenne e ancor meno al giorno d’oggi; un giovane Uomo nato e cresciuto nella nostra terra e che da grande Carabiniere ha contribuito a dare lustro a quegli ideali di sicurezza e legalità che le Forze Armate vogliono infondere.

 Lui sicuramente con eterna dedizione continua a svolgere il suo “servizio” vegliando dai cieli sul nostro quartiere.

Il ricorso a figure come la Sua dovrebbe essere il primo esempio da ricordare nell’opera di rivoluzione culturale che da sempre si auspica nel Rione San Luca Fulcignano.

Probabilmente il Suo nome insieme con quello del Caporal Maggiore Scelto Massimo VITALIANO, giovane residente del nostro Quartiere vissuto e cresciuto nei dintorni di questa Piazzetta, anche Lui caduto nell’assolvimento del proprio dovere durante la missione “Antica Babilonia” nel 2006, dovrebbero rappresentare quegli esempi di maturità, rettitudine, dedizione, correttezza e lealtà ai propri doveri come Cittadini, Uomini e Militari.

Il Comitato di Quartiere Fulcignano auspica che in futuro tutta la comunità galatonese possa fare tesoro sempre di più del Loro esempio, promuovendo e facendo conoscere le persone splendide che erano prima ancora che fossero donate alla memoria comune quali rappresentanti dei sacri valori della Nazione.

Per il Quartiere Fulcignano sono e rimarranno sempre esempi vicini e familiari di valori da insegnare e perseguire con i cittadini di oggi e delle generazioni future.

 

Giovanni De Giorgi e Massimo Vitaliano

Giovanni De Giorgi e Massimo Vitaliano

 

Galatone, 4 novembre 2018

 

                                                                       Il Comitato di Quartiere Fulcignano

 

In allegato l’articolo in formato PDF:

4 Novembre La Storia vista da un Quartiere

 

Presentazione del Libro “Casaranello e il suo mosaico”

Galatone (Le) – 11 ottobre 2018 – Palazzo Marchesale – Presentazione del Libro “Casaranello e il suo mosaico” di Francesco Danieli – Interventi di Francesco Danieli (autore), Anna Rita Longo (Filologa e Giornalista Scientifica) e Alessandro De Marco (Presidente di “ArcheoCasarano”) – Video di Mauro Longo

Chi e perchè ha ucciso Aldo Moro

Galatone (Le) – 30 maggio 2018 – Giardino del palazzo Marchesale – Chi e perchè ha ucciso Aldo Moro – Il racconto della vicenda del Presidente della DC rapito ed ucciso dalle Brigate Rosse attraverso la lettura dei documenti di Stato – Interventi di Flavio Filoni (Sindaco di Galatone), Giorgio Contese (avvocato) e Gero Grassi ( politico, giornalista, scrittore, componente della Commissione d’inchiesta sull’eccidio di via Fani, sul rapimento e la morte di Aldo Moro) – Video di Mauro Longo

Allegoria e simbologia nel mosaico pavimentale della Cattedrale di Otranto

Nardò (Le) – 6 aprile 2018 – Aula Magna Seminario Diocesano – L’AICC di Nardò ha organizzato la conferenza “Allegoria e simbologia nel mosaico pavimentale della Cattedrale di Otranto” tenuta dalla prof.ssa Mariapia Carlucci – Nel video gli interventi di Alfredo Sanasi (Presidente AICC Nardò) e Mariapia Carlucci – Video di Mauro Longo

LA COMUNE MEMORIA

Lecce – 1 novembre 2012 – “Il Portavoce”, rubrica a cura di Enrico Longo in onda su MyboxTV, presenta “La comune memoria” – Ospiti: Teresa Zaniewska, Marta Cywinska e Wojtek Pankiewicz – Regia di Michele Mariano

Il 1° novembre del 2012 tenni a Lecce una puntata de “Il Portavoce”. Illustri ospiti della puntata furono due intellettuali polacche, Teresa Zaniewska, preside di facoltà presso l’Università di Varsavia e Marta Cywinska, docente di lettere nello stesso ateneo e poetessa, insieme al prof. Wojtek Pankiewicz nella veste di Vice presidente della comunità polacca presente in Italia. Ispiratore della puntata fu il compianto Stefano Esposito, profondo e appassionato ricercatore sulle vicende del Secondo Corpo d’Armata polacco, comandato dal generale Anders. Tutti i protagonisti della puntata avrebbero partecipato il giorno dopo all’annuale celebrazione degli eroici soldati polacchi presso il cimitero di Casamassima.
Per l’importanza degli argomenti trattati e per un rispettoso omaggio alla memoria dell’amico scomparso “La Postilla” ritiene utile ripubblicare l’intero documento.

        Enrico Longo
(Direttore de “La Postilla”)

Stefano Esposito, studioso e uomo di pace

Stefano Esposito, studioso e storico del II Corpo d'Armata polacco in Italia

Stefano Esposito, studioso e storico del II Corpo d’Armata Polacco in Italia

Si è spento qualche giorno fa Stefano Esposito, un salentino di Matino, grande conoscitore e ricercatore appassionato della gloriosa storia del II corpo d’armata comandato dal leggendario generale Wadislaw Anders, presente negli anni del secondo conflitto mondiale in tanti comuni del Salento.

Non gli ho mai chiesto come fosse nata in lui la passione perché non ne ho mai avuto il tempo. Ogni nostro incontro, infatti, dopo i brevi convenevoli era subito pienamente assorbito dalle narrazioni sull’unico argomento che occupava la sua mente. Una conoscenza approfondita e puntuale di ogni evento e personaggio, dei passaggi dei militari nelle varie zone d’Italia, la descrizione dei cimiteri italiani di Montecassino, Bologna, Loreto, Casamassima dove riposano tante vittime del glorioso II corpo d’armata, e poi, in particolare, la mai conchiusa ricerca sulla sua presenza nel territorio salentino. Una presenza che molti hanno lasciato a uno sbiadito ricordo, ma che Stefano voleva che fosse trasmessa alle nuove generazioni perché non si interrompesse la linea della storia e si conservasse la gratitudine nei confronti di un popolo amico.

Dunque, lunghe narrazioni e l’invito a prendere visione di una miriade di fotografie dell’epoca che testimoniavano la presenza dei militari polacchi, la figura del generale Anders e di alti ufficiali, le scuole di formazione volute dal generale per i suoi soldati che a causa degli impegni militari non avevano potuto frequentare regolari corsi di studio. Scuole nate con la collaborazione con il nostro ministero dell’istruzione, che furono organizzate ad Alessano, a Matino, a Gallipoli, a Lecce, nella nostra Galatone, nell’edificio di via XX Settembre. Molte fotografie riportavano luoghi e palazzi non identificati, per i quali andava cercando persone che potessero squarciare gli ultimi veli dei dubbi e delle incertezze in tutti i centri della provincia. Queste foto me le mostrava con orgoglio e con ossessione in ogni incontro. In una occasione trascorremmo una intera mezza giornata nella sua casa di Matino, dov’era il grosso del materiale fotografico, gelosamente conservato. Una notevole conoscenza storica, una passione incredibile e un importantissimo patrimonio documentale su un periodo di notevole importanza della nostra storia nazionale.

Il Portavoce incontra a Lecce Teresa Zaniewska Marta Cywinska e Wojtek Pankiewicz

“Il Portavoce” incontra a Lecce Teresa Zaniewska, Marta Cywinska e Wojtek Pankiewicz

L’incontro con Stefano Esposito rappresentò per me e per la webtv per la quale allora operavo un momento di svolta. Sulla questione della presenza polacca organizzai alcune puntate della mia rubrica “Il Portavoce”. Nella prima occasione, a Lecce furono ospiti Teresa Zaniewska e Marta Cywinska, rispettivamente una docente dell’Università di Varsavia e una poetessa  polacca, venute per l’annuale celebrazione nel cimitero di Casamassima e il prof. Wojtek Pankiewicz nella veste di Vice presidente della comunità polacca presente in Italia. Fu una puntata fortunatissima della rubrica e una indimenticabile esperienza che mise in luce il profondo e significativo legame che da sempre unisce il popolo italiano e quello polacco. Successivamente Stefano Esposito mi chiese di incontrare un importante giornalista polacco con tanto di fotografo al seguito venuti per le sue ricerche e infine mi propose la recensione a un libro di poesie di una poetessa italiana di Casamassima, anch’essa studiosa della presenza dell’esercito polacco in Italia.

Fu anche per me, dunque, un intenso periodo di interesse e di studio e di attività sulla webtv.

La notizia della scomparsa di Stefano pertanto rattrista e addolora. Viene a mancare un amico, una persona perbene, un uomo profondamente legato alla sua terra e aperto al mondo. Che odiava la guerra e non concepiva steccati tra le nazioni e che attraverso la ricerca andava creando dei ponti di rispetto e di solidarietà tra due popoli civili e amici da sempre: il popolo italiano e quello polacco.

Un uomo che andrebbe conosciuto meglio e ricordato.

Enrico Longo