
“Tra dubbi e speranze” di Sebastiano Zenobini
La campagna elettorale sembra non essere finita. Continua la “battaglia” sui social tra nuova e vecchia amministrazione.
Due le cause del contendere: discarica amianto e La Reggia.
Premesso che l’amministrazione uscente è stata sonoramente bocciata dagli elettori, è tempo di guardare avanti e battersi perché la Provincia revochi l’autorizzazione concessa alla ditta R.E.I..
Di pari passo (soprattutto in vista di una eventuale chiusura della discarica) sarebbe il caso che ci si ponesse il problema di come smaltire l’amianto presente nel nostro territorio o quantomeno renderlo innocuo (non mi sembra di aver letto alcun provvedimento in tal senso). Per far questo però sarebbe necessario un censimento, anche questo mai effettuato e da effettuare.
Dappertutto infatti si vede amianto non trattato, che rappresenta quindi un reale pericolo per tutti.
Far ricadere le responsabilità su chi sarebbe dovuto intervenire non risolve il problema. Oggi, chi ha la possibilità di farlo lo faccia.
La speranza è che si faccia presto.
Su La Reggia.
Oggi duole passare e vedere innanzitutto la zona annerita a causa dell’incendio.
Qui le responsabilità sono di tutti, maggioranza e opposizione, proprietari dei terreni e cittadini.
Fermo restando il fatto che, sebbene sia automatica la denuncia per l’incendio, il Comune avrebbe dovuto comunque produrre una denuncia contro ignoti e costituirsi parte civile per il risarcimento dei danni materiali subiti, proprio per sottolineare la gravità dell’atto perpetrato a danno di tutta la comunità, né maggioranza né opposizione hanno mai proposto un piano di prevenzione incendio per La Reggia, salvo versare poi lacrime di coccodrillo.
I proprietari dei terreni hanno messo in atto in toto quanto previsto dall’ordinanza per la prevenzione degli incendi?
Come cittadini abbiamo preteso un controllo più accurato di tutta l’area?
Così come tutta la querelle su parcheggio sì parcheggio no lungo la costa rischia di passare come una ripicca tra nuova e vecchia amministrazione.
L’intervento della Capitaneria (con conseguenti multe ) evidenzia come ci siano delle irregolarità; la mancata osservanza da parte di altri comuni dell’Ordinanza Regionale non può essere motivo di giustifica per consentire un “utilizzo in maniera incontrollata ed indiscriminata” del nostro tratto di costa.
Se la soluzione potrebbe essere un “piano intercomunale” perché non è stato proposto prima?
Eppure viene dichiarato che è “Un percorso che avevamo già avviato in passato per trovare una soluzione intercomunale in fase di adozione del Pug” (Nisi-La Postilla 22/8/2017).
Ecco il nodo: il PUG. E con esso il Piano Coste.
Sono questi i due punti, fra i più importanti, su cui tutti dovremo misurarci. Due punti cruciali (ma non i soli) su cui si dovrà dibattere con la massima trasparenza e con il coinvolgimento della comunità, coinvolgimento che non sia di facciata.
La speranza è che, superata la fase di assestamento, si avvii la fase della proposta.
Ne ha bisogno il territorio e la comunità, per consentire uno sviluppo ordinato e che tenga conto delle esigenze di tutti.
Si sta concludendo una stagione turistica molto particolare, che ha ancora una volta evidenziato le grandi potenzialità del nostro territorio e nello stesso tempo le forti criticità.
C’è bisogno di una proposta turistica diversa, che si caratterizzi per il forte legame con il territorio, e non di un turismo subìto.
Sono tante le sfide da affrontare che comportano assunzione di responsabilità da parte di tutti, nessuno escluso.
Sebastiano Zenobini